Genova, esplosione alla raffineria: fuoriesce petrolio, dighe per fermarlo La rabbia di Doria e Toti: gravissimo

raffineria

(Corrieredellesera.it) – Alle 20 un incidente alle condutture della Iplom, impianto con sede in Valle Scrivia: il greggio si è riversato nel torrente Polcevera in modo «cospicuo» e poi nelle acque del mar Ligure. Il tentativo dei vigili del fuoco di arginare la «marea» con delle barriere

Un’esplosione nell’impianto di raffineria. Si spacca una tubatura e il petrolio si riversa in gran quantità nel torrente Polcevera. Adesso a Genova è emergenza-ambiente, fronteggiata nella notte – l’incidente si è verificato verso le 20 di domenica – dai vigili del fuoco. Riusciti nel «miracolo» di evitare che il grosso del liquame raggiungesse il mare innalzando degli sbarramenti a circa 100 metri dalla foce. Ancora presto per dare i contorni definitivi di ciò che è accaduto. Ma dal comando provinciale del 115 hanno parlato di una fuoriuscita «cospicua». Che sarebbe stata provocata dalla rottura di una conduttura interrata della Iplom, la raffineria che ha sede a Busalla, in Valle Scrivia, nell’entroterra del capoluogo ligure. Guasto dovuto a una probabile esplosione «udita da chi abita nelle vicinanze dallo stabilimento» spiega l’assessore comunale alla protezione civile Gianni Crivello. Il sindaco Doria punta il dito contro la raffineria e parla di «richiesta danni», il governatore Toti si appella invece al governo: «Questa è un’emergenza nazionale». E pensa ad attivare le procedure per lo stato di calamità.

Impianto sotto sequestro

L’impianto della Iplom – che parla di «rottura di una tubazione interrata» – è stato sequestrato dalla procura dopo che il pm Alberto Landolfi ha aperto un’indagine a carico di ignoti per disastro colposo. I pompieri hanno bloccato il petrolio sistemando delle «panne» nel rio Pianego che convoglia le sue acque nel Fegino e quindi nel Polcevera. Tutto questo a circa 100 metri dalla riva. Testimonianze di quel che è successo nella serata sono comparse su twitter (talune accompagnate dall’ironico hashtag #ciaone): qualcuno afferma di avere sentito un boato. Poi appunto il greggio si è riversato nel Polcevera, uno dei torrenti che tra l’altro – in caso di piogge abbondanti – esonda regolarmente. Nell’aria resta un lezzo nauseabondo. «Un bimbo è stato portato in ospedale perché si è sentito male», racconta Angelo Spanò, verde, ex consigliere provinciale che parla di un «grosso cratere» in prossimità del posto in cui è avvenuta la deflagrazione.

L’intervento del 115

Le operazioni del 115 sono iniziate subito, dopo l’allarme. Chiara la strategia del team intervenuto: occorreva fermare il petrolio prima che raggiungesse le acque salate. Delle ruspe sono state posizionate sul greto del torrente, spostando massi e «scavando» nel fossato un solco che ha permesso il posizionamento di vere e proprie «mini dighe» capaci di fermare il flusso del petrolio. È stata anche gettata in acqua una schiuma speciale, utilizzata per diluire la massa liquida e attenuare il rischio di incendi. Che incombe ancora: tanto che domenica sera i pompieri avevano invitato i cittadini a non uscire dalle case. Gli specialisti del 115 stanno separando il greggio dall’acqua. Una volta terminata quest’operazione il liquame verrà aspirato e verrà condotta la bonifica ambientale vera e propria su una zona che tra l’altro è di pregio ambientale. «Occorrerà vedere quali conseguenze lo sversamento avrà avuto su flora e fauna», osserva ancora l’ambientalista Spanò.
La Iplom: «Rottura di tubazione interrata»
La fuoriuscita è avvenuta «a seguito della rottura di una tubazione interrata dell’oleodotto che collega la raffineria di Busalla» afferma un nota della Iplom, secondo la quale l’incidente è successo mentre era in corso il trasferimento di greggio da una nave nel Porto Petroli di Multedo. Verificato un calo di pressione il pompaggio è stato immediatamente interrotto, spiega la nota nella quale si afferma che è stato attivato il piano di emergenza, che prevede l’utilizzo di panne, di mezzi di autospurgo e di una briglia sifonata nel tratto terminale del fiume Polcevera per trattenere il prodotto e assorbirlo.
Il sindaco Doria e il governatore Toti
Per verificare i danni provocati dal greggio intorno alle 10 da Sarzana si è alzato in volo un elicottero della Capitaneria di Porto che sta sorvolando la zona fra la foce del Polcevera e il rio Pianego dove si è verificata la fuoriuscita di greggio. Le indagini della procura sono state affidate all’Arpal (l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente Ligure), che ha incaricato da dieci tecnici divisi in tre squadre: sopralluoghi sono stati svolti sul punto della perdita, nel rio Pianego, a Borzoli; nel porto Petroli di Multedo e a Busalla. I tecnici dovranno stabilire le cause dell’incidente e verificare il danno ambientale che lo sversamento ha procurato. «Stiamo valutando se dal punto di vista legale ci sono le condizioni per chiedere i danni per questo incidente». il sindaco Marco Doria .«Stiamo anche valutando – ha aggiunto – tutti i provvedimenti necessari per disciplinare queste attività che rischiano di creare danno». «Siamo in contatto quasi costante con il ministro dell’ambiente Galletti, per decidere quali saranno i percorsi per chiedere i fondi necessari all’importante opera di bonifica e, se le condizioni di legge lo permetteranno, potremmo chiedere lo stato di emergenza» ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti per il quale «serviranno fondi straordinari perché questo corso d’acqua ha subito un danno molto serio».

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